Mentoring Organizzato: le specializzazioni

Mentoring Organizzato: le specializzazioni

 

Sei un professionista della formazione e del settore gestione risorse umane?

A cura di Matteo Perchiazzi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring

 

Molte sono le volte si sente dire: nella nostra organizzazione facciamo già il Mentoring. Al di là del fatto che questa può essere una buona consapevolezza sul concetto che il Mentoring porta con sé, questo è solo l’inizio.

Un conto è che in un’organizzazione siano concessi e/o favoriti comportamenti informali di scambio e di affiancamento, un altro conto è scegliere il Mentoring come una metodologia sistematica di sviluppo organizzativo.

Infatti, nel caso in cui si verifichino comportamenti naturali di imitazione e /o di scambio tra Senior e Junior, l’apprendimento rientra nei normali processi di socializzazione al lavoro e al ruolo, ma non rientra in una metodologia. Non è utilizzare una metodologia sistematica di sviluppo professionale, personale e organizzativo!!


Se questo può risultare chiaro per lo sviluppo di una competenza tecnica, a volte può risultare confuso e fumoso quando si tratta di metodologie, come anche il coaching, che aiutano a sviluppare e migliorare i comportamenti organizzativi, il senso di appartenenza a dei valori aziendali, e molto altro.


Il Mentoring organizzato: le specializzazioni

Utilizzare il Mentoring come metodologia di sviluppo organizzativo e formazione delle risorse umane, è come mettere a sistema le esemplarità e le competenze di eccellenza presenti in una organizzazione e metterle a servizio dello sviluppo degli altri.

Immaginiamoci una organizzazione (pubblica o privata, o anche non profit) in cui in un progetto di Mentoring siano state messe in relazione molte coppie tra Junior e Senior, tra Mentee e Mentor:

per utilizzare una metafora sportiva, queste coppie è come se partecipassero ad una gara, in cui è evidente che i principali “Player” sono i Mentor ed i Mentee, ma per far si che l’azione funzioni, è necessario che ci siano anche altri soggetti che contribuiscano all’ottimizzazione di quanto viene messo in campo.

È necessario infatti che ci siano una o più figure che diano lo schema principale entro cui le coppie devono giocare, e delle figure che possono essere assimilati sia a dei fisioterapisti ma anche degli arbitri, che da una parte aiutino che le coppie lavorino utilizzando le loro risorse potenziali, e nel caso anche rimediare a qualche infortunio, ma anche che controllino che le relazioni stiano nell’ambito delle regole bene precise.

Infine, queste due tipi di figure devono anche tenere conto e di sicuro anche fare i conti con il fatto che durante il gioco, ci saranno degli spettatori, che possono diventare sia tifosi, sia spettatori neutri, ma anche dei “nemici critici”.

 

Nell’ambito del panorama internazionale, con la diffusione sempre maggiore del Mentoring nelle organizzazioni, queste figure su cui esistono anche delle “certificazioni globali” promosse da EMCC International, sono:

  • Project Manager o Scheme designer (nella terminologia utilizzata dalla Scuola Italiana di Mentoring) di progetti di Mentoring, con la certificazione IPMA (Individual Project Manager Accreditation);
  • Tutor di progetti di Mentoring (nella terminologia utilizzata dalla Scuola Italiana di Mentoring) e “Supervision”, con la certificazione ESIA (European Supervision Individual Accreditation).

La SIM – Scuola Italiana di Mentoring ha delineato le attività che queste due figure gestiscono e le competenze che devono avere (cfr. corsi di qualificazione della SIM), con l’abilitazione a rilasciare le certificazioni internazionali, le illustriamo di seguito:

 

Project Manager o Scheme designer di progetti di Mentoring

Il Mentoring schemes designer nella terminologia anglosassone, ovvero Project Manager di Mentoring è una figura nuova nel panorama italiano delle professioni nell’ambito della consulenza, della formazione e dello sviluppo organizzativo, specializzato nella metodologia del Mentoring.

Progetta, gestisce e fa eseguire la valutazione di singoli progetti e/o programmi di Mentoring che hanno processi prevalentemente formali e organizzati.

Le funzioni principali della figura sono quelle di promuovere, effettuare consulenza ad aziende, organizzazioni private, pubbliche e no profit circa la messa in opera di un progetto e/o di un programma di Mentoring e, in collaborazione con la figura del “valutatore e certificatore di Mentoring” (“Assessor” nella terminologia delle certificazioni internazionali), fornisce input sulla potenziale implementazione.

Le principali competenze del PM sono quelle di effettuare analisi dei bisogni organizzativi, progettare, gestire e valutare tutti gli step necessari per l’utilizzo del Mentoring come metodologia di sviluppo organizzativo, secondo gli standard di qualità internazionali.

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La figura coordina e gestisce tipicamente le figure di Tutor di progetti di Mentoring e di Trainer di Mentor in specifici progetti. E’ responsabile della formazione dei Mentor e dei Mentee, e insieme alla Figura del Tutor di progetti di Mentoring, gestisce la comunità dei Mentor e dei Mentee in un’ottica di KMS – Knowledge Management System.

Si occupa di impostare e di verificare che quanto si sia messo in opera sia in accordo con gli standard del internazionali e, in particolare, sul costrutto psico – pedagogico del Developemental Mentoring.

Conosce i vari tipi di “Accreditation” e standard di qualità per le organizzazioni che desiderano inoltre avere “certificazioni” di qualità per i programmi ed i progetti di Mentoring, come quelle promosse da Associazioni Internazionali e nazionali del settore, ad esempio, da EMCC Global e l’ISCMP (International Standard of Coaching and Mentoring Programme).

 

Tutor di progetti di Mentoring  e “Supervision”

Il Tutor di progetti e di processi di Mentoring è specializzato nell’assistenza e nella formazione in itinere dei Mentor e dei Mentee in specifici programmi e progetti di Mentoring formale. Assiste alla progettazione ed erogazione della formazione dei percorsi iniziali, in itinere ed ex post dei Mentor e dei Mentee di specifici progetti e/o programmi di Mentoring.

Le funzioni principali della figura, sotto indicazione del Project Manager di Mentoring, sono quelle di assistere e di facilitare il rapporto one to one Mentor – Mentee, oltre che gestirne le eventuali difficoltà e problemi, preoccupandosi di dare feed back continui al responsabile del progetto di Mentoring. Utilizza e realizza gli strumenti specifici per la gestione di rapporti di Mentorship e si preoccupa di avere feed back sul rapporto di Mentoring.

È esperto di processi di apprendimento e di facilitazione e delle teorie pedagogiche relative all’helping to learn.

Secondo le più recenti tendenze e specializzazioni nelle competenze degli “Esperti di Mentoring” è la naturale emanazione della figura che opera la pratica riflessiva della “Supervision” dei Mentor, anche secondo le certificazioni promosse da Associazioni Internazionali e nazionali del settore, in particolare da EMCC Global, ovvero la ESIA (European Supervision Individual Accreditation).

Si preoccupa di verificare che il rapporto di Mentorship sia sulla base gli standard del internazionali e, in particolare, sul costrutto psico – pedagogico del Developemental Mentoring.