Il Mentoring: fare il punto della propria situazione professionale

Il Mentoring: fare il punto della propria situazione professionale

Cosa mi merito? Cosa corrisponde meglio ai miei talenti?

Sto andando verso la miglior versione di me oppure sto perdendo tempo?

Fare il punto della propria situazione professionale [1] 

 

A cura di M. Perchiazzi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring

Un semplice articolo di condivisione più che di approfondimento, in un periodo dell’anno in cui è normale fare bilanci e aggiustare quei famosi 5° gradi di cambiamento della propria vita professionale e personale per trovare la così detta “rotta per la propria stella polare” (terminologia e ispirazione cfr. D. C. M. Carter).

 

Nel filone del Mentoring finalizzato all’orientamento professionale o anche in alcune tecniche di Mentoring al lavoro o all’auto impresa, si trovano innumerevoli modi per fare il punto della propria situazione professionale, dei propri talenti e delle aspirazioni. Inoltre ci sono moltissime tecniche per fare il punto delle proprie aree di miglioramento ma soprattutto quelle aree che costituiscono i nostri punti di forza, attraverso i quali comprendere quello per cui si è maggiormente propensi a spendere energie e risorse (di vario tipo, sicuramente di tempo). Altre tecniche (cfr. bilancio di competenze) fanno capire che è sempre meglio partire o ripartire dalle proprie passioni e che il denaro poi non è solo quello che comanda la scelta di un lavoro o di un ruolo, può essere decisamente il primo motore, ma non è solo quello che conta. Ci sono altri desideri: molti autori hanno puntato sulla realizzazione professionale e personale che conta di più del denaro a volte; oppure che questa espressione di sé stessi la si ottenga soltanto se si è collegati alla possibilità di veder realizzati i propri valori in un progetto professionale, aziendale organizzativo che “renda un po’ migliore questo mondo”. Molta letteratura dell’orientamento al lavoro ha certamente individuato come fondamentale la dimensione della “sicurezza”, inteso sia dal punto di vista economico, ma anche da un concetto di sicurezza più allargato.

È necessario poi comprendere in quale momento si è della propria vita professionale, per cui queste tecniche possono variare a seconda del momento, se si sta cercando lavoro per la prima volta, se si è costretti a cercarlo o a ricercarlo, perché l’azienda in cui si lavora / lavorava ci ha messo in mobilità, oppure invece si è più propensi a rischiare e a mettere su un’attività di impresa o di libera professione. Sempre di più stanno ricercando uno dei motori principali del lavoro i famosi “Perché?” che nel Mentoring sono i territori principali di lavoro finalizzati alla comprensione del “chi vuoi diventare?”.

Non pochi autori consigliano di fare il punto regolarmente (ogni 6 o 12 mesi), sicuramente attraverso l’aiuto di un Coach / Mentor preparato, oppure anche da soli in momenti di auto – riflessione, onesta e un po’ preparata e metodica: “e dedichiamocelo questo famoso tempo per noi stessi!”. Non solo per scalare le montagne o fare prove sportive impegnative (cosa che personalmente adoro), non solo per cucinare per sé stessi o per i propri cari, ma anche per mettersi di fronte ad un tavolo, con il notebook e la propria penna preferita in mano, per chi il notebook non l’ha frainteso con il computer e quindi ha un diario o un blocco per appunti di carta.

Sembra una modalità un po’ datata ma ancora per qualcuno potrebbe funzionare, forse per qualcun altro potrebbe essere una cosa nuova: un po’ come le canzoni degli anni Ottanta, che guarda caso proprio in questo periodo sono tornate di moda.

 

Certo è che è una modalità che sta funzionando per me. Proprio a cavallo tra gli ultimi giorni di fine di uno e inizio di un altro anno, perché era da un po’ di tempo che non mi prendevo un attimo per fare il punto della mia situazione professionale, ed è per questo che nasce questo articolo del blog.

Pur essendo del mestiere, la cosa che mi ha sorpreso di più è che applicando una semplice tecnica (un po’ personalizzata) in modo sistematico, la comprensione e la relativa presa di decisione su quelle che potrebbero essere le priorità per il prossimo periodo non è stata così scontata. Anzi, mi sono accorto che il mio processo di comprensione di alcuni progetti che vorrei continuare, di alcune nuove attività su cui mi piacerebbe investire del tempo e altre che vorrei abbandonare è stato molto approfondito ma per niente lineare; e mentre applicavo questa semplice tecnica, ho cambiato idea diverse volte sul percorso decisionale su quali dovevano o dovrebbero essere le mie responsabilità e quelle che invece, in modo un po’ inaspettato dovrebbero diventare le mie priorità, perché più vicine al percorso verso la cosiddetta “Best version of me”. Per questo lo voglio condividere qui.

 

Semplici criteri

Nel momento in cui mi sono messo su quel tavolo con il notebook e la penna, avevo il desiderio di comprendere e di prendere relative decisioni per fare il punto della situazione, ma non è che avevo tutta questa voglia di fare un percorso di auto – analisi e introspezione con tecniche chissà quanto approfondite. Avevo voglia di una cosa relativamente leggera, su cui però sentivo il desiderio di fare chiarezza.

Detto questo, di tutti gli “attrezzi del mestiere” che conosco, ho voluto fare una cernita intanto tra quelli che mi sembravano più vicini al mio bisogno, ovvero strumenti del tipo la “rosa dei venti”, la “costellazione dei valori”, il “5° degrees route for the pollar star” di Mc Carter, ed altri, ma appena li ho riguardati mi sono reso conto che da solo avevo bisogno di un qualcosa ancora più semplice e alla portata de momento.

L’obiettivo del momento era quello di:

  • analizzare alcune situazioni e progetti lavorativi attuali e potenziali;
  • comprendere in modo un po’ più dettagliato quali fossero da tenere e da lasciare;
  • prendere decisioni sul reale “committment” che ho per ognuno;
  • pensare ad una pianificazione di massima del prossimo periodo.

Ho scelto pertanto dei criteri semplici, ma profondi e non troppo numerosi.

Condivido con voi questi criteri con cui ho analizzati progetti di lavoro attuali e potenziali e il metodo che ho utilizzato:

  • Vision / possibilità
  • Realizzazione professionale
  • Sicurezza economica
  • Tempo dedicato / da dedicare
  • Possibilità di guadagno
  • Timing (breve / medio periodo)
  • Si concilia con ……

Ho utilizzato una scala di soddisfazione (da 0 a 10) su ogni singola variabile, tranne le ultime due. Questi semplici item con scale auto - ancorate danno una possibilità di una analisi quantitativa immediata e in aggiunta gli item qualitativi permettono un’analisi approfondita e sistematica, da fare in modo “leggero e divertente”.

Per ogni singola situazione lavorativa, ho contato la somma dei punti fatti sul grado di soddisfazione da me percepito sui primi 5 item e mi sono messo a commentare gli ultimi due punti in modo aperto, cosi da approfondire meglio la mia percezione della comprensione del ruolo, della attività, o del progetto nuovo che stavo prendendo in considerazione.

Cerco di spiegare un po’ meglio ogni singolo criterio item scelto.

  • Vision / possibilità

Livello di soddisfazione percepita sulla “Vision” che secondo me ha l’attività che analizzo: ovvero sulla mia percezione di quanto quella attività possa valere la pena in termini di possibilità di mercato più o meno informate, ma anche possibilità che possa avere in termini di realizzazione di “utilità per rendere un mondo migliore”. La risposta alla domanda “ci vedi un futuro”?.

  • Realizzazione professionale

Livello di soddisfazione percepito sulla “Realizzazione professionale” che secondo me l’attività che sto prendendo in considerazione mi porterebbe a realizzare in termini di ruolo esercitato, o di competenze che ho e che corrispondono proprio alla domanda “sei nato per quello”?.

  •  Sicurezza economica

Livello di soddisfazione percepito sulla “Sicurezza economica” che secondo me l’attività mi porterebbe ad avere. Sicurezza anche in termini di frequenza di pagamento. Questa variabile risponde alla domanda “quanto sei soddisfatto della tua reale/potenziale entrata mensile”?.

  • Tempo dedicato / da dedicare

Livello di soddisfazione percepito sul “tempo” che secondo me l’attività richiede o richiederebbe. Questo non è solo un dato “oggettivo” in termini di ore giornaliere o settimanali, ma anche uno soggettivo nel senso che su una attività nuova è normale che debba essere necessario spenderci più tempo, ma non in un’attività che si gestisce “da anni” o “di tacco”. La domanda è “sei soddisfatto rispetto al tempo che ci dedicheresti /dedichi alla settimana”?.

  • Possibilità di guadagno

Livello di soddisfazione percepito sul “margine di guadagno” che secondo me l’attività offre. Questo non è solo un dato “oggettivo” di mercato ma sul margine di guadagno percepito, che è diverso dal guadagno mensile. In termini di criterio ad esempio posso essere più sensibile alla possibilità di guadagno in generale, e anche più disposto a sacrificarmi dal punto di vista dal guadagno mensile, oppure viceversa. Questa dimensione dipende anche dal fatto che un’attività può essere nuova o un ruolo nuovo, o in un periodo in cui è nel suo pieno di espansione e sviluppo. La domanda è “quante possibilità di guadagno ci sono, per quanto tu ne sei a conoscenza”?.

  • Timing (breve / medio periodo)

L’attività analizzata e il livello di soddisfazione sugli item precedenti si rivolge e si sposta in quale dimensione temporale, brevissimo, breve e/o medio. La domanda è “mi ci devo dedicare nel breve (altrimenti passa l’occasione) oppure si può aspettare anche nel medio periodo?” Non ho messo il lungo periodo perché preferisco di no.

  • Si concilia con ……

L’attività analizzata con che cosa altro si può conciliare in termini non solo di di tempo ma anche di congruenza oppure immagine oppure opportunità. Oppure andando a pescare anche in dimensioni diverse da quelle professionali, si può anche citare la sfera familiare. Questa è anche una domanda da poter esplorare con la propria famiglia oppure con la propria nucleo familiare, se eventualmente sostiene o appoggia la scelta oppure no. La domanda è “con quale altra attività o aspetto personale si concilia ragionevolmente?”

 

La semplice tecnica utilizzata è stata ancora più efficace nel considerare contemporaneamente più attività e/o progetti e nel paragonarli tra di loro.

Fornire approfondimenti aperti sulle ultime due variabili, ovvero se si vedono come attività da analizzare/realizzare/i cui frutti sono visibili nel/ etc nel breve o nel medio periodo, e se e con cosa altro si conciliano, mi ha permesso di mettere nero su bianco una percezione più argomentata del punteggio di soddisfazione dato.

Tenendo conto che se si tiene il semplice punteggio già si ha una classifica delle attività che ci danno soddisfazione (maggiore – minore) ma che vanno collocate nel tempo e conciliate anche con altri aspetti della vita o attività che si scrivono e che quindi si ritengono in tal senso rilevanti.

 

Un paio di esempi

Se faccio un paio di esempi forse può essere ancora più chiaro, prima di lasciare a chi ha voglia o desiderio l’utilizzo di questa semplice tecnica, che a me in questo momento è servita molto….: “Tremate amici e colleghi”!!!!!

 

Esempio A

Il primo esempio si riferisce alla gestione di una attività (non dico quale) che ho da molti anni e che ho messo al vaglio del sistema decisionale, insieme ad altre attività (attività B) nuove che potrebbero nascere. È sempre stata un’attività che ho sempre considerato piacevole e divertente, che mi ha sempre dato delle entrate relativamente sicure ma che ora sta cominciando a prendermi molto tempo, più tempo di quanto desidererei. E soprattutto che in questo momento non mi da molti stimoli sia di settore sia professionali. Vi dico i punteggi che ho dato ed i relativi commenti.

Vision / possibilità                                                         6

Realizzazione professionale                                         6

Sicurezza economica                                                     8

Tempo dedicato / da dedicare                                     3

Possibilità di guadagno                                                 6

Timing (breve / medio periodo)                                 B

Si concilia con ……                                                da vedere

Totale                                                                          29

 

Il punteggio che emerge “29” nel breve termine mi suggerisce che è un’attività che è da mantenere come “appoggio”, e come entrata ma che non possa più essere una mia priorità l’ho scoperto esercitando questa tecnica. Inoltre, se non cambiano alcune cose, questa è un’attività che non ha diversi sbocchi di settore di come li aveva prima. Da mantenere, se riesco a cambiare decisamente le regole di ingaggio e decisamente da accompagnare con altre attività più stimolanti, anche se più rischiose.

 

Esempio B

Il secondo esempio si riferisce alla possibilità di avviare una attività nuova (chiaramente non la dico) come attività lavorativa, ma che si inserisce pienamente nello spettro delle mie competenze. Non l’avevo mai valutata seriamente ne presa in considerazione come attività “fattibile”. Vi dico i punteggi che ho dato ed i relativi commenti.

Vision / possibilità                                                         8

Realizzazione professionale                                         9

Sicurezza economica                                                     4

Tempo dedicato / da dedicare                                     8

Possibilità di guadagno                                                 7

Timing (breve / medio periodo)                                 M

Si concilia con ……                                                         da vedere

Totale                                                                         36

 

Il punteggio che emerge “36” nel medio periodo mi ha fatto rendere conto di quanto questa possa essere una attività, che per quanto incerta, abbia molta più attrazione di quanto pensassi. Fermo restando un piccolo investimento in un corso necessario per intraprenderla, risulta un’attività da valutare seriamente e da cominciare a preparare già nel 2022. Se non urgente, dovrebbe diventare un’attività da cominciare a preparare con anticipo, perché mi offrirebbe, con le competenze che ho, grandissime possibilità di settore.

 

Ai fini di spiegazione della tecnica, comparando il punteggio dell’esempio a e dell’esempio b, mi sono reso conto di quanto tempo dedico anche mentalmente alla gestione di a, impedendomi di essere alla fine aperto ad altre cose. L’esempio b in questo momento è solo un esercizio mentale, oppure l’analisi di uno scenario, ma uno scenario che – vedendo anche i semplici punteggi – sarebbe molto soddisfacente, più soddisfacente di quanto immaginassi.

 

Auguro a questo punto un buon divertimento ai lettori che avranno voglia di sperimentare la tecnica esposta, e che soprattutto abbiano desiderio di dedicare un po’ di tempo a sé stessi per vedere se stanno andando professionalmente parlando nella direzione da loro desiderata.

 

Alcune aggiunte e conclusioni

Dopo quanto letto fino ad ora, per chi ha voglia e desiderio (a me è venuto) può aggiungere ai precedenti criteri di analisi e di rating di soddisfazione, anche le seguenti e importantissime dimensioni:

  • Valori (se il lavoro il ruolo o l’attività analizzata permette di realizzare i propri valori personali o meno, se è coerente invece con un progetto valoriale ancora più grande di quello individuale o meno, etc)
  • Sicurezza (se permette di sentirsi sicuri in svariati sensi, ovvero dalla sicurezza sul lavoro o meno, se ci fa sentire o restare nella propria confort zone oppure ci sfida, etc)
  • Clima lavorativo (se c’è un clima di accettazione oppure di negatività o di critica, se i colleghi sono collaborativi o gestiscono le relazioni in modo conflittuale, se c’è amicizia o meno, etc)
  • Salute (se è un lavoro che aiuta o meno a stare in salute fisica, che impegna risorse anche fisiche piuttosto che mentali etc.)

 

Infine, mi sento di aggiungere che una volta presa la/e decisione/i che indicheranno le vostre priorità professionali, dopo aver fatto il punto della situazione, devono rimanere costanti e trasversali in ogni momento i seguenti step:

  1. Clarity of purpose
  2. Companions on the journey
  3. Reflection - step back

(Clutterbuck)

Ovvero

1.Chiarezza della scopo e del perché

2.Scegli i giusti compagni di viaggio

  1. Rifletti su cosa funziona e cosa no, e riparti dal 1 punto

(Clutterbuck)

Buon inizio anno!

 

[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).