Intervista a Federico Migliorini: un fine settimana di Mentoring nello sport

Intervista a Federico Migliorini: un fine settimana di Mentoring nello sport

Intervista a Federico Migliorini:  un fine settimana di Mentoring nello sport [1]

A cura di Esjona Cani, SIM – Scuola Italiana di Mentoring

 

Chi è Federico Migliorini?

Federico Migliorini è attualmente Maestro di tennis a Firenze. Certificato Mentor nello sport, collaboratore della Academy Sport SIM e formatore junior.

 

Quando decidi di intraprendere un nuovo percorso spesso sai da dove inizi ma non sai cosa incontrerai durante il tuo tragitto. Ed è proprio questo che mi ha spinto ad avventurarmi verso qualcosa di profondo e ignoto ma altrettanto affascinante come il Mentoring. Iniziato quasi per gioco, ed alla ricerca di qualcosa o qualcuno che mi potesse aiutare ad accrescere e completare le competenze che ho acquisito negli anni da Maestro di tennis, dopo aver conseguito la certificazione di Mentore nello Sport lo scorso anno, sono arrivato ad oggi, 9 marzo 2023 a rivestire il ruolo di facilitatore nel corso di Tecniche di Mentoring I e II insieme al mio collega Mario Pasquali e al docente nonché fondatore della Scuola Italiana di Mentoring, Matteo Perchiazzi.

 

Quale pensi sia il valore aggiunto del Mentoring nelle organizzazioni?

Il viaggio e il progetto, che ormai ho abbracciato a 360 gradi, mi porta a scrivere ciò che mi sono portato a casa in quei due giorni di formazione. Piacevolmente colpito e affascinato dalle competenze dei partecipanti al corso, che ringrazierò a fine articolo, ho avuto la possibilità di toccare con mano come l’intelligenza emotiva che ha svolto un ruolo chiave.

 

Cosa Intendi per intelligenza emotiva?

  1. Conoscersi ed avere padronanza di sé;
  2. Conoscere le regole della vita e sapersi comportare nella società.
    • Empatia;
    • Influenza personale;
    • Essere capaci di smorzare e gestire il cambiamento;
    • Saper comunicare.

 

Empatia e Saper comunicare cosa sono per te?

Empatia deriva dal greco “en-pathos” e, tradotto letteralmente, significa “sentire dentro”. Provare empatia verso gli altri significa quindi "mettersi al loro posto" per comprenderli meglio. Oppure secondo SIM nel modello delle 31 competenze: “capire il giovane e mostrare un interesse autentico per quanto lo riguarda; essere capace di vedere le cose nella giusta prospettiva”.

Saper comunicare: dare messaggi chiari e convincenti (SIM modello delle 31 competenze).

E nell’ambito della comunicazione, io parlerò della sfera della comunicazione non verbale come la trasmissione di informazioni tramite canali visivi, uditivi e tattili senza l'uso di parole. Includendo anche i movimenti del corpo, la gestione della distanza (prossemica), i gesti, la voce (paraverbale) e l'espressione del volto (mimica).

 

Conclusioni

Fondendo queste due competenze insieme abbiamo un primo mix utile per lo svolgimento e il coinvolgimento delle persone, trasformando quella che può sembrare una semplice esercitazione in una vera esperienza di vita.

Eh già perché, avete mai giocato a guardie e ladri?!

Oppure a melina?! O ancora, lo specchio?

Se avete mai giocato da piccoli a guardie e ladri, quante volte vi siete ritrovati nel ruolo della guardia o a scappare come se tu fossi un ladro, o ancora quando giochi a melica e ti ritrovi ad essere nel mezzo e cerchi di intercettare una pallina che viene lanciata tra due giocatori; oppure il gioco dello specchio, un giocatore fa lo specchio e l’altro cerca di rifare la stessa cosa.

La sensazione percepita all’inizio del gioco di guardie e ladri quando impersonifichi la guardia e ti senti un leone che vuole far prigionieri. Entrano dentro di te emozioni forti e percepisci, non solo le tue, ma anche quelle che muovono il tuo avversario. Inizi ad abbassarti sulle gambe e ad allargare le braccia come per dire: “Sono pronto a qualsiasi cosa. Sono in allerta per qualsiasi tua mossa. Adesso ti prendo e ti catturo”. Lo capisci dal suo comportamento e dalle espressioni del viso, lo vedi indietreggiare per paura di essere afferrato o per tessere una strategia dissuasiva.

Parlando invece di quei due giorni di formazione, tanti sensori ed emozioni sono scattate quando mi son lasciato libero di far entrare, di cogliere gli stimoli, di apprendere, di imparare.

Ho cercato di cogliere l’emozione di chi mi stesse davanti, attraverso piccoli ma significativi movimenti e/o comportamenti del corpo, degli occhi o dell’espressione del viso. Mi sono messo nei panni per sentire cosa stesse vivendo in quel momento (ansia, euforia, paura etc.) Tutto per me è stato utile per cogliere informazioni che mi sarebbero poi servite per rendere un semplice drill, un’esperienze profonda ed emozionante.

Mi sono immerso nel momento e a quel punto sono riuscito a percepire se effettivamente la persona che mi stesse davanti era davvero pronta ad affrontare il drill.

Ho aspettato un piccolo segnale del corpo che mi suggerisse che era il momento di iniziare, ero dietro ai bisogni e le esigenze del mentee. A volte il segnale era la voce, come ad esempio “ci sono”, “dai” “iniziamo” altre volte invece un gesto del capo o lo sguardo concentrato, il saltellare sul posto e mettersi basso sulle gambe come per essere pronto a scattare o più semplicemente un respiro deciso. Capivo quando era il momento di iniziare.

Entri nel flusso e cogli ogni piccola sfumatura dall’ambiente circostante e tutto… diventa terribilmente naturale e fluido.

L'intelligenza emotiva determina la nostra potenzialità di apprendere le capacità pratiche basate sui suoi cinque elementi: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità nelle relazioni interpersonali. Daniel Golemann

È stata un’esperienza indimenticabile e ringrazio Matteo Perchiazzi per le sue enormi capacità e competenze e gli infiniti “cappelli” (Formatore, Mentore, Mentee, Giocatore, Maestro di Tennis etc) che ha saputo mettersi durante questa due giorni di formazione, il mio collega Mario Pasquali con il quale ho instaurato un ottimo rapporto di interazioni e condivisione del lavoro e alle persone che hanno frequentato il corso (Lorenzo Fariselli ed Ilaria Iseppato (Six Seconds Italia), Esjona Cani (SIM), Alessandro Scesa (PTR)) che, grazie alle loro capacità e super competenze,  hanno arricchito e reso unico questo bellissimo fine settimana.

 

[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).