Del Sarto Gabriel– La mia storia e il Mentoring [1]
A cura di Giulia Giorgi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring
Chi è Gabriel Del Sarto
Dalla fine degli anni novanta mi sono interessato, per passione e per lavoro, ai temi della narrazione (e dei suoi processi) applicata ai contesti educativi e di formazione. In particolare ho studiato le applicazioni della narratologia e dello storytelling al mondo organizzativo e ai processi di empowerment personale. Sono poeta, saggista, e insegnante e da oltre vent’anni mi occupo di formazione e counseling.
Come sei venuto a contatto con la Metodologia del Mentoring?
20 anni fa, mentre guardavo distrattamente una partita di ping pong nei saloni di un importante centro di ricerca nazionale, uno dei giocatori mi colpisce, mi sembra come di riconoscerlo. Gli chiedo poi se ci siamo mai visti prima. Probabilmente no, concordiamo, ma scopriamo anche che lui, per anni, ha passato le vacanze estive a meno di 1 km da casa mia. Il tipo mi rimane simpatico sin da subito e familiarizziamo. In quel primo colloquio scopro in lui una passione forte per un ambito di ricerca che non avevo mai sentito nominare: il mentoring. Mi incuriosisco e comincio a capire di cosa si tratta. Lo trovo affascinate come pochi (il mentoring, senza nulla togliere al tipo). Da allora, quel tizio, oltre che essere diventato un collega di molte avventure, è diventato un grande amico, ma soprattutto il testimone delle mie nozze.
Cosa ti ha sorpreso?
La sorpresa più grande è stata la scoperta profonda della mia personale costellazione di mentori. L’incredibile valore che queste presenze hanno nella mia vita, mentre compio le scelte più importanti.
Cosa ti aspettavi? cosa non ti aspettavi?
C’è un solo desiderio in me, più che un’aspettativa: continuare a poter contemplare i risultati che un progetto di mentoring organizzativo può raggiungere. Si tratta, dal punto di vista di un professionista, di uno dei momenti più appaganti che ti troverai a vivere.
Quale pensi sia il valore aggiunto del Mentoring nelle organizzazioni?
Il mentoring ha molte possibilità di applicazione nelle organizzazioni. Io mi concentro però su quello che è il mio ambito, come formatore: il clima di benessere, il trasferimento delle storie e il senso di appartenenza. Quando in azienda si desidera lavorare su dimensioni relazionali così complesse, ma decisive per far emergere saperi taciti e impliciti, per sapere tramandare la ricchezza anche umana delle organizzazioni, il mentoring, come metodo e processo prima che insieme di tecniche, non ha paragoni con nessun altro approccio. Perché il suo vero campo di gioco è la saggezza, quel campo in cui diventi te stesso nel momento in cui ti lasci un po’ da parte per vedere meglio gli altri. In questi casi un mentore capace è una vera benedizione.
[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).