Intervista L. Bruschi La mia storia e il Mentoring

Intervista L. Bruschi La mia storia e il Mentoring

Luigi Bruschi – La mia storia e il Mentoring [1]

A cura di Giulia Giorgi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring

 

Chi è Luigi Bruschi

Formatore Senior, Instructional Designer, Coach e facilitatore

Le competenze di Luigi sono:   Leadership (individuale e strategica), Team working/team building, Intelligenza emotiva, Public Speaking, Decision Making e Problem Solving, Coaching e mentoring, Soft/social skills tramite formazione esperienziale, Metodologie e strategie della formazione, Digital Learning.

Luigi è metodologo della formazione e formatore alla Leadership strategica presso il Centro Alti Studi per la difesa.

 

Come sei venuta/o a contatto con la Metodologia del Mentoring?

Galeotta fu l’esigenza della mia organizzazione di creare un innovativo programma di mentoring. Abbiamo cercato un esperto di mentoring che ci facesse da guida e trovammo Matteo. Ho visto praticamente nascere la SIM e devo dire, da suo sostenitore, oltre che collaboratore, che sono fiero del percorso compiuto in questi bellissimi anni.

 

Cosa ti ha sorpreso?

Ricordo che mi sorprese molto scoprire l’esistenza di un metodo strutturato per lo sviluppo professionale e individuale. La grande forza del mentoring credo sia proprio in questa forte struttura metodologica. E Matteo con la SIM incarna perfettamente la figura dell’architetto di percorsi di sviluppo costruiti per creare professionisti e organizzazioni di successo.

 

Cosa ti aspettavi ? cosa non ti aspettavi?

Mi aspettavo, com’è stato, che il mentoring affondasse le sue radici nella relazione tra le persone. Credo sia soprattutto questa la chiave del suo successo: dalla notte dei tempi, le basi antropologiche della crescita e dello sviluppo personale affondano nella capacità di apprendere con e grazie all’esperienza degli altri. Il mentoring mette a sistema questa pulsione atavica degli esseri umani di aumentare il proprio potenziale soprattutto quando entrano in connessione con gli altri.

Non mi aspettavo si potessero dare dei numeri! Il mentoring, in quanto metodologia, ragiona e lavora anche su strumenti e misurazioni: cosa non da poco, quando si parla di relazioni e comportamenti.

 

Quale pensi sia il valore aggiunto del Mentoring nelle organizzazioni?

Il valore aggiunto del mentoring nelle organizzazioni, paradossalmente, credo sia già arcinoto, almeno a livello inconscio: di esperienze di successo che narrano come le competenze di un Mentor abbiano rappresentato il lievito magico per far sbocciare le competenze di un Mentee sono pieni i libri di tutte le epoche e le culture di ogni organizzazione.

Credo che la vera sfida sia far salire a livello di consapevolezza questa pratica che altrimenti rischia di essere considerata quasi come sciamanica, mentre come dicevo trova la sua forza in un metodo strutturato che passo dopo passo conduce all’efficacia dello sviluppo professionale e organizzativo.

Se le organizzazioni acquisissero questa consapevolezza potrebbero trattare il mentoring con un approccio sistemico che gli consentirebbe di ottimizzare la crescita dei propri talenti.

 

Altro che vorresti aggiungere

Solo che sono orgoglioso di far parte di questa squadra! Buon mentoring a tutti!

 

[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).