Leonardo Piva – La mia storia e il Mentoring [1]
A cura di Giulia Giorgi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring
Chi è Leonardo Piva
Laureato in Metodologia delle Scienze Sociali, opera da quasi trent'anni nell'ambito della formazione, della consulenza aziendale e dell'orientamento professionale. Specializzato in Gestione delle Risorse Umane alla Profingest- Bologna Business School, ha svolto interventi consulenziali e formativi in imprese private (tra le altre Finstral, Ferrari Spa, Gruppo Loccioni) ed Istituzioni ed Enti Pubblici (Agenzia Regionale Toscana per l'Impiego, ANPAL Servizi, ecc).
Dopo aver verificato sul campo la grande efficacia del Mentoring sia in ambito aziendale che sociale, nel 2009 diventa Senior Consultant della Scuola Italiana di Mentoring, e si certifica come Mentoring Scheme Designer, Trainer e Tutor: nel 2019 diventa Partner della Scuola e Coordinatore della SIM Academy.
Come sei venuta/o a contatto con la Metodologia del Mentoring?
Ho conosciuto Matteo e il Mentoring – che considero una cosa sola – 10 anni fa, quando ho avuto la fortuna di condividere con lui un segmento professionale nella stessa organizzazione, cosa che mi ha permesso di scoprire questa dinamica dell’apprendimento grazie al suo entusiasmo e alla sua competenza
Cosa ti ha sorpreso?
Come si possa trasformare un flusso naturale di conoscenze ed emozioni che fanno parte del bagaglio di ognuno di noi, in un meccanismo organizzato ed efficace, senza perderne la spontaneità e le mille implicazioni implicite.
Cosa ti aspettavi? cosa non ti aspettavi?
Mi aspettavo di vederlo crescere nell’attenzione del settore ed affermare come elemento importante di crescita in tanti contesti organizzati, ed è stato così anche se ancora la strada è lunga; non mi aspettavo di vedere – da parte di chi vi partecipa – una tale partecipazione e convinzione, che a volte ha rappresentato una vera e propria “conversione” al mentoring da parte di chi lo valutava come l’ennesima trovata dei formatori-consulenti….
Quale pensi sia il valore aggiunto del Mentoring nelle organizzazioni?
In una parola, direi: che funziona. Perché rafforza il senso e la direzione di un’organizzazione, che crea e stabilizza legami professionali e transizioni, perché può rappresentare il collante che riempie quegli spazi e quei vuoti che rendono opaca la visione di dove si sta andando, perché è l’unica metodologia di helping to learn che lavora allo stesso modo su entrambe i lati della scrivania…
Altro che vorresti aggiungere
O vecchio amico, replicò la diva
Cui sfavilla negli occhi azzurra luce,
"Motto da te non s'ode altro che saggio.
Telemaco, ubbidire io ti consiglio.
Che meglio puoi?
(Omero, Odissea)
[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).