Mentoring nello sport: Un Campo da Tennis come Aula

Mentoring nello sport: Un Campo da Tennis come Aula

Un Campo da Tennis come Aula !  [1]

Di Ilaria Iseppato e Lorenzo Fariselli - Six seconds

 

Un articolo a 4 mani. Mani. Mani che per un weekend sono state impegnate da una racchetta da tennis. Mani che sono riuscite a dialogare con la testa e con il cuore. Mani che alla fine del percorso hanno applaudito il team della SIM Academy per aver fatto una magia!

 

Un'esperienza formativa unica, che ridefinisce i confini tra lo sport e lo sviluppo personale. Giornate nelle quali siamo statə accompagnatə a scoprire come le lezioni apprese su un campo da tennis possano risuonare ben oltre i suoi confini, contribuendo alla nostra formazione come individui, persone prima ancora che sportivə. Un approccio che ben si sposa con le competenze dell'Intelligenza Emotiva di Six Seconds, veri e propri muscoli emotivo relazionali da allenare per trovare equilibrio in se stessə al fine di restituire valore nella società. Una centratura fatta di alleanza tra cognizione ed emozione, capace di rendere la persona un atleta. Eh sì, prima la persona, poi l'atleta, questa è la sequenza. Senza una base solida, quanto costruiamo sopra primo o poi crolla. Conoscete la storia di Kurt Warner, recentemente ripercorsa nel film American Underdog? Dopo il college, nonostante il suo talento, non era riuscito ad accedere alla lega professionista di football americano. Veloce fast forward del film: da commesso di un supermercato diventa due volte campione della NFL e quaterback di fama mondiale. Come? diventando prima uomo. Questo lo ha reso pronto per sfruttare la sua occasione. Il talento non è bastato, la differenza l'ha fatta il suo percorso di crescita personale.

 

Guidatə da questa filosofia, ci siamo guardatə in faccia e senza parlare ci siamo dettə: pronti a metterci in gioco! Con occhi nuovi, il campo da tennis è diventato un laboratorio dinamico dove le competenze tecniche si sono intrecciate con l'apprendimento emotivo e cognitivo. Sotto la guida di espertə mentor, schede di riflessione e tanta pratica, abbiamo riconosciuto le nostre interferenze emotive e cognitive ed individuato strategie di fronteggiamento per migliorare la performance ed comportamenti.

Tra i tanti che hanno illuminato il nostro cammino, un concetto incredibilmente interessante è stato quello di "oscillazioni emozionali". Dopo ogni colpo eravamo invitatə a riflettere su quali emozioni ci fossero esplose dentro, mettendole nero su bianco. Ci siamo resə conto del tragitto emozionale che compivamo in pochi secondi e siamo riuscitə ad individuare il nostro stato psichico ottimale. Pensate per unə sportivə il valore di scoprire quale sia lo stato emozionale ideale per giocare il colpo nella maniera più efficace possibile in quello specifico momento!

 

Non ci siamo fermatə lì perché entrambə, quel "bel colpo", lo volevamo tirare. Ci siamo riuscitə una volta raggiunta una specifica condizione: lo stato di flow. Completamente immersə nel presente, in un equilibrio perfetto tra le sfide presentate e le proprie capacità, abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Centratə ed allineatə, per giocare il colpo nel modo migliore, al netto delle nostre skill tecniche (abbastanza rivedibili  ).

Decisivo in questo "viaggio dentro di sè" l'ingresso nel proprio "self reflective space", uno spazio intimo di riflessione dove ogni atleta ha la possibilità di parlare con sé stessə ad un livello profondo. Qui, l'autoconsapevolezza ed il dialogo interno diventano strumenti per esplorare le proprie emozioni, credenze e comportamenti, aprendo la strada a una crescita personale autentica e sostenibile. Nello sport l'avversario non è solo uno ma almeno due. Uno di questi siamo noi. In questo spazio è stato meraviglioso riuscirsi a perdonare, diventando alleatə di noi stessə. Come precedentemente detto, l’obiettivo non è solo migliorare il proprio gioco, ma anche sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, fondamentale sia nello sport che nella vita quotidiana.

 

Questa esperienza formativa presso la SIM Academy sport rappresenta un ponte tra mondi che spesso sono visti come separati: lo sport e lo sviluppo emotivo e personale. In questo contesto innovativo, abbiamo vissuto la potenza del focus su di sé in un'atmosfera di ascolto e divertimento. La lezione più grande appresa è che, attraverso la consapevolezza di sé e l'intelligenza emotiva, ogni atleta può aspirare non solo a essere migliore nel suo sport, ma anche una persona migliore nella vita.

 

 

[1] Il presente documento è soggetto a copertura dei diritti del marchio SIM, marchio depositato e registrato attraverso la SIB (Società Italiana Brevetti).