Il Mentoring nella Scuola – spunti di riflessione

Il Mentoring nella Scuola – spunti di riflessione

Il Mentoring nella Scuola - spunti di riflessione [1]

 Articolo a a cura di M. Perchiazzi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring, 

 

Il Mentoring nella Scuola non è una cosa nuova né in Italia né soprattutto in Europa. Esistono delle esperienze e delle eccellenze che possono essere trovate a macchia di leopardo in varie zone d’Italia che ho avuto la fortuna di assistere e di vedere in atto, già nel 2000 – 2002. Esperienze che oltre che essere state antesignane nel Mentoring in generale, si rivelano di una attualità unica, alla luce della grande attenzione che viene data dalla fine del 2022 dal mondo della Scuola, come metodologia in aiuto alla prevenzione della dispersione scolastica.

Contesto

Questa attenzione dilagante deve essere sicuramente ricercata negli ingenti finanziamenti del PNNR nelle “Azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica” (DM n. 170/2022), in cui si fa deliberatamente richiesta di iniziative e attività di Mentoring.

Nel finanziamento, si fa cenno a:

Percorsi di mentoring e orientamento: attività formativa in favore degli studenti che mostrano particolari fragilità, motivazionali e/o nelle discipline di studio, a rischio di abbandono o che abbiano interrotto la frequenza scolastica, che prevede l’erogazione di percorsi individuali di rafforzamento attraverso mentoring e orientamento, sostegno alle competenze disciplinari. Ciascun percorso viene erogato, in presenza, da un esperto in possesso di specifiche competenze, in orari diversi da quelli di frequenza scolastica.

Per facilitare la partecipazione, i percorsi potranno essere erogati anche in prosecuzione pomeridiana dell’orario scolastico. Ciascun percorso viene erogato, in presenza, da un esperto in possesso di specifiche competenze, in orari diversi da quelli di frequenza scolastica. Per facilitare la partecipazione, i percorsi potranno essere erogati anche in prosecuzione pomeridiana dell’orario scolastico.

La durata dei percorsi è decisa dall’istituzione scolastica in sede di progettazione per un massimo di 20 ore per percorso a Mentee.

Spunti di riflessione per le Scuole

Quando arriva un finanziamento così ingente, è bene iniziare fin da subito con il piede giusto, altrimenti il rischio è quello di sottoutilizzare una metodologia così potente ed efficace.

Visto che è stata data la cornice, adesso è compito della SIM – Scuola Italiana di Mentoring di contribuire, insieme a tutti gli attori coinvolti e gli stakeholders, a dipingere il quadro e a riempire di contenuto questa grande possibilità che è stata data al mondo delle Scuole.

Il nostro primo contributo è quello di offrire degli spunti di riflessione a chi è chiamato a progettare e gestire tutta la partita del Mentoring per la prevenzione alla dispersione scolastica e con l’occasione anche allargare il punto di vista al fine di poter far attecchire il Mentoring nelle Scuole anche per tutta un’altra serie di Battlefield per cui in Europa è comunemente utilizzato.

All’interno del contesto scuola in Italia, quando si parla del concetto di mentoring è utile chiedersi:

  • C’è una cultura del Mentoring?
  • Esiste un modello o una definizione a cui si fa riferimento per il Mentoring? (Letteratura, Best Practices Internazionali, Best performer)
  • È una pratica accettata e/o stimolata informalmente?
  • Si è ricostruito il ruolo e le competenze attese del Mentore?
  • Ci sono scuole o Istituti enti professionali a cui fare riferimento?

In aggiunta:

  • Quali sono le professioni del Mentoring in Italia ed in Europa?
  • Chi sono i Mentor? Apprendisti stregoni, guru o orientatori e educatori del futuro?
  • Esistono Scuole che formano i Mentor? Esistono delle certificazioni per i Mentor?
  • Esistono delle Associazioni riconosciute per i Mentor?
  • Chi sono i Mentor che possono esprimere «role modeling» per la dispersione scolastica?
  • Esistono solo i Mentor o ci sono anche altre professionalità che ruotano attorno al Mentoring?
  • Di quali competenze e professionalità è necessario dotarsi?
  • Come si progettano e gestiscono e si valutano i progetti di Mentoring nella scuola?
  • È necessario avere una supervisione dei Mentor e delle coppie? Perché?
  • Quali sono gli errori più comuni?

Esistono molte definizioni sia sul Web sia in letteratura, ed in calce all’articolo sono riportati dei testi che è utile consultare per ampliare la panoramica dell’esistente.

Intanto io riporto quelle che fanno parte del Framework Europeo e italiano che hanno una storia ed un’evoluzione almeno di 50 anni, da quando D. Clutterbuck – il “codificatore” del Mentoring nel mondo - ha iniziato il suo lavoro negli anni Ottanta. Le definizioni attuali sono le seguenti:

“Il mentoring è una relazione di apprendimento, che implica la condivisione di abilità, conoscenze e competenze tra un mentore e un mentee attraverso conversazioni sullo sviluppo, condivisione di esperienze e modelli di ruolo. La relazione può coprire un'ampia varietà di contesti ed è una partnership bidirezionale inclusiva per l'apprendimento reciproco che valorizza le differenze.”

EMCC 2020

 

“Il Mentoring è una metodologia di aiuto all’apprendimento che si basa sul role modeling, sull’affiancamento tra un Senior (Mentor) e uno Junior (Mentee) per la formazione del carattere e dei comportamenti. È una metodologia il cui focus è la formazione e il rafforzamento delle motivazioni profonde, attraverso la trasmissione dei valori e la modificazione positiva dei comportamenti e del carattere”.

(Perchiazzi, SIM – Scuola Italiana di Mentoring 2021)

 

Che tipo di Mentore nella Scuola?

Lette le definizioni, quindi partiamo dal concetto di role model sui è necessario faccia perno il mentoring per essere attrattivo nei confonti di chi trova una situazione di disagio scolastico e molto probabilmente anche sociale e familiare.

Il concetto filosofico e culturale – role modeling – in teoria ci chiede di riflettere su quale modello di ruolo le Scuole vogliono puntare per questa figura:

  • Gandalf? Yoda?
  • L’amico più grande
  • La «sponda fuori»
  • Guida – educatore – sostegno
  • L’allenatore amico che ti aiuta a fare i compiti
  • Altro….?

Per tradurre il role modeling in pratica può essere utile chiedersi:

  • Quale approccio di role modeling ti piace di più?
  • Quale credi sia l’approccio di role modeling più efficace per il Target Group?
  • Quale approccio può piacere di più al target potenziale dei Mentee che sono a rischio di dispersione nella Tua Scuola?
  • Come fare a rendere «appetibile» ai potenziali mentee un intervento che rischia di essere proposto come obbligatorio, senza replicare il solito modello «scolastico» di orientamento?

Nel ragionamento quindi sta inoltre bene la domanda?

  • Mentore esterno Vs Mentore Interno?
  • Quali sono i vantaggi, le opportunità ed i vincoli dell’uno e dell’altro modello?

Chi sono i Mentor ideali per la Scuola per la prevenzione contro la dispersione scolastica?

Continuiamo la nostra riflessione verso una maggior comprensione del fenomeno.

 

Le domande a cui risponde il Mentoring

È utile richiamare l’attenzione su quali sono le domande tipiche a cui il Mentoring è chiamato a rispondere per delimitare l’ambito di azione, oltre che per darne una precisa profondità di intervento.

  • Chi voglio diventare?
  • Quello che sto facendo mi fa evolvere?
  • Mi fa andare verso la «miglior versione di me»?
  • Fa evolvere l’ambiente che mi circonda? Fa andare verso la «migliore versione di sè» l’ambiente?
  • La persona che volevo diventare ieri è la stessa di oggi?
  • La persona che vorrei diventare è la stessa di ieri?
  • Quali sono le cose in cui credo?
  • Quello che sto facendo mi aiuta a realizzarle?
  • Quello che vorrei diventare mi aiuterebbe a realizzarle?

 

Pensare a tutti questi spunti e riflettere sulle domande poste può aiutare a sintonizzarci sulla prossima sfida che aspetta tutto il mondo delle Scuole e gli operatori coinvolti nella partita.

 

 

Argomenti collegati

 

Libri

  • “A cura di M. Perchiazzi, Laganà M., Clutterbuck D., A ciascuno il suo Mentor, Franco Angeli Editore, Milano, 2019.
  • Perchiazzi M., ‘Apprendere il Mentoring. Manuale operativo per la formazione dei Mentor’, Massa, Transeuropa Edizioni, 2009.
  • Mancuso V., “I Quattro Maestri”, Garzanti, Milano, 2020
  • A cura di D’Alessio M., Laghi F., Giacalone V. «Mentoring e scuola. Teorie e modelli e metodologie di intervento e contrasto della dispersione scolastica», Hoepli, 2010

[1] © SIM, Scuola Italiana di Mentoring